Un percorso estremamente duro, che si arrampica su rocce, pendii e altopiani:
ormai da 70 anni i modelli Jeep si misurano con il Rubicon Trail

Il Rubicon Trail è uno dei tracciati per il fuoristrada più famosi ed impegnativi al mondo (ha infatti ottenuto un punteggio pari a 10 in una scala da 1 a 10) ed è noto come l’antesignano di tutti i percorsi off-road. Non solo, nel 2003 ispirò la versione Rubicon della Jeep Wrangler, la più performante nella guida off-road della gamma Wrangler. Si può quindi affermare che da decenni la storia del marchio Jeep è legata in modo speciale a questo percorso.

Era il 1953, quando una comitiva di circa 150 amici si avventurò a bordo di veicoli Jeep sull’accidentato tracciato granitico, che attraversa le montagne della Sierra Nevada, per raggiungere il lago Tahoe in California. Inizialmente aperto per sostenere l’economia delle comunità locali, il percorso divenne il punto di ritrovo per la prima traversata ufficiale del Rubicon Trail, a bordo di modelli Jeep, proprio negli anni in cui si stavano trasformando da veicoli da lavoro in compagni di avventura e di viaggio. Nasceva così il primo “Jeep Jamboree”, il più classico dei raduni a stelle e strisce, pensato principalmente per mettere in risalto le emozioni che si provano entrando nella grande famiglia Jeep. L’intero Rubicon Trail è lungo 35 km ed è composto da un tratto stradale e da uno sterrato molto impegnativo. Il Jeep Jamboree copre invece circa 27 chilometri del terreno più difficile mentre l’altitudine del percorso varia da circa 1.646 metri a più di 2.134 metri.
Si chiama invece McKinney-Rubicon Springs Road il tratto del tracciato che meglio si è conservato negli anni e che ha inizio a Georgetown, in California, un villaggio della Gold Country.
Dal 1890 al 1920, la McKinney-Rubicon Springs Road fu inaugurata per consentire alle diligenze di accedere ai villaggi di Wentworth Springs e Rubicon Springs. La parte sterrata del tracciato inizia in una località vicina al lago Loon ed è lunga circa 19 km. Qui il percorso attraversa in parte la foresta nazionale di El Dorado e si snoda tra massi imponenti, superfici rocciose ed enormi lastre di pietra granitica, caratterizzate da ripide e improvvise pendenze. Altro tratto particolarmente impegnativo è quello che si sonda lungo la riva meridionale del lago Tahoe dove, poco lontano dallo specchio d’acqua, è necessario guadare il fiume “Rubicone”, nome dato dai primi coloni in omaggio al torrente che Giulio Cesare attraversò, nel 49 AC, al confine con la Gallia Cisalpina. Infatti, prendendo ispirazione da quella vicenda storica, il termine “Rubicone” sta proprio a indicare un “punto di non ritorno”, ovvero un limite che, se superato, determina un corso inevitabile degli eventi.
Dal 1950 ad oggi, il Rubicon Trail è stato quindi utilizzato dagli appassionati di fuoristrada come location ideale per intraprendere emozionanti avventure… ma c’è di più: da oltre 40 anni, il Rubicon Trail viene utilizzato dagli ingegneri Jeep per migliorare le capacità off-road dei SUV Jeep e per sviluppare nuovi modelli e nuove tecnologie.
E arriviamo all’estate 2023, quando 450 appassionati Jeep, insieme alle rispettive famiglie e gruppi di amici, hanno festeggiato con un evento speciale il settantesimo anniversario del Rubicon Trail alla guida di 125 Jeep Wrangler e Gladiator. Si è trattato di una carovana decisamente inusuale, che ha dimostrato, una volta di più, come i veicoli Jeep di serie siano in grado di affrontare l’impossibile.
“Per oltre 80 anni, la community di Jeep ha contribuito a definire l’essenza del brand. – ha dichiarato Jim Morrison, Senior Vice President e Head of JeepNord America – Per 70 di questi anni, il Rubicon Trail è stato proclamato dalla community come uno dei percorsi off-road più duri al mondo. Ciò, unito alla bellezza dell’itinerario, ha inserito il Rubicon Trail nella “wish list” di ogni cliente Jeep 4×4. La conquista del Rubicon Trail è la prova tangibile che i nostri SUV possono letteralmente andare ovunque e fare qualsiasi cosa. Come si può notare nel video, i SUV Jeep 4xe dimostrano come stiamo continuando a spingerci oltre, sviluppando al contempo la prossima generazione di veicoli elettrificati Jeep 4xe capaci di portare la capacità off-road del brand a un livello superiore e in modo sempre più sostenibile”.


“Nel 1953 nacque il vero l’off-road; – ha detto Pearse Umlauf, Presidente di Jeep Jamboree – quando Mark Smith organizzò il primo Jeep Jamboree e con 55 Willys attraversò le montagne della Sierra Nevada attraverso il Rubicon Trail L’anno successivo Willys Motors, all’epoca produttore di veicoli Jeep, fu coinvolto nell’avventura e da allora i Jeep Jamboree sono una tradizione off-road che continua a crescere. Di recente abbiamo assistito a una notevole ondata di interesse, soprattutto dopo la pandemia, con un’enorme richiesta da parte di persone che vogliono sperimentare i propri SUV Jeep in libertà all’aria aperta”.
C’è da aggiungere che Jeep Jamboree è oggi una vera azienda, che organizza più di 40 eventi l’anno e continua ad espandersi, lanciando quest’anno anche due viaggi in Islanda.
Gli ingegneri del marchio Jeep utilizzano da tempo il Rubicon Trail per sviluppare e testare i SUV più performanti, tra cui Jeep Wrangler. Decorato con il leggendario nome Rubicon Trail, il Wrangler Rubicon ha conquistato l’industria del settore nell’estate del 2002 quando l’iconico modello Rubicon divenne disponibile su ordinazione direttamente dalla fabbrica. Era equipaggiato con opzioni all’epoca ancora mai sperimentate e non disponibili su nessun SUV Jeep di serie, tra cui assali Dana 44, bloccaggi anteriori e posteriori, barra stabilizzatrice disinseribile, rock rails, pneumatici da fango da 31 pollici e parafanghi oversize, per portare davvero il fuoristrada a un livello superiore. Oggi la Jeep Wrangler Rubicon continua a essere l’emblema e la realizzazione del puro spirito Jeep, in cui l’esperienza tratta dai percorsi iconici dell’off-road come il Rubicon Trail e i feedback raccolti tra gli appassionati e i fedelissimi del brand contribuiscono all’evoluzione del marchio e dell’intera gamma Jeep.


Secondo i dati elaborati da Dataforce, si è appena concluso un mese di agosto positivo per Jeep in Italia, che consolida il proprio primato nel comparto Plug-In Hybrid e l’ottavo posto del ranking del mercato italiano con una quota del 4,2%, in crescita rispetto allo stesso mese del 2022. La crescita è complessiva, anno su anno, con un incremento di quasi un punto percentuale, e una quota superiore al 4,7%.
Sono sempre Renegade 4xe e Compass 4xe a recitare un ruolo di primo piano e a issare Jeep al primo posto nell’anno nel mercato dei veicoli Plug-In Hybrid con una quota che sfiora il 18%. Renegade 4xe e Compass 4xe, poi, sono anche primi nei rispettivi segmenti, B-SUV e C-SUV, tra i veicoli Plug-In Hybrid, e Compass è al vertice assoluto tra tutti i C-SUV, considerando tutte le motorizzazioni. Renegade, infine, è il modello più venduto in assoluto nel segmento B-SUV nel 2023.
Jeep ha annunciato pochi giorni or sono la vendita della cinquemilionesima Jeep Wrangler, acquistata negli Stati Uniti da un cliente di Camden, New Jersey. Il proprietario riceverà 5.000 dollari di Jeep Performance Parts by Mopar e i vantaggi dell’assistenza clienti Jeep Wave a vita, che comprende la manutenzione programmata, l’accesso a eventi esclusivi Jeep e un’assistenza clienti dedicata.
La primissima Jeep Wrangler, con il codice modello YJ, entrò in produzione 37 anni fa presso lo stabilimento di American Motors Corporation e venne venduta in 630.000 unità tra il 1987 e il 1995. Quel primo modello è stato seguito dalla TJ nel 1996, dalla JK nel 2006 e dalla JL nel 2017. Dall’introduzione della Wrangler YJ, ogni successiva iterazione della Wrangler è stata progettata per essere ancora più raffinata e confortevole per l’uso quotidiano, fornendo al contempo ai clienti il SUV più performante in fuoristrada e più iconico del mondo, immediatamente riconoscibile in ogni situazione.

