La 695 Tributo 131 Rally rappresenta al meglio un’epoca che sta per chiudersi, quella del piacere esuberante,                                                          della fisicità, del sound e della derivazione diretta dalle corse.
Un piacere che sta per essere spazzato via da touchscreen, ADAS e batterie.
Anche per questo, il prezzo a cui viene offerto è alto, ma è quasi già un investimento

di Marco Cortesi

Nel provare una 500 Abarth qualche anno fa avrei pensato a tutti i suoi difetti.
Dopotutto, non ha proprio il DNA di un’automobile sportiva.
La posizione di guida è (ovviamente) simile a quella della 500, lo stile è un po’ sopra le righe, la distribuzione dei pesi non è perfetta e i cavalli sono troppo esuberanti per il suo telaio. Nonostante le tante, eccellenti migliorie, tradisce inevitabilmente le origini da una piattaforma nata per fare tutt’altro.
Oggi, la musica è cambiata.
Quei difetti sono caratteristiche da amare, sospirare e apprezzare, nonostante che la Abarth 695 Tributo 131 Rally che abbiamo guidato sia fondamentalmente la stessa vettura di prima. E’ il mondo ad essere cambiato.
Dopo aver assaporato a fondo la “spersonalizzazione” dell’esperienza di guida che ci attende, il ridimensionamento dell’emozione dell’auto ad una sequela di touchscreen, ADAS e Watt… bene, tutto quanto sembrava eccessivo, esuberante, difficile da imbrigliare, rumoroso e fine a se stesso ora è una ventata d’aria fresca.

L’Abarth, che sotto molti aspetti è l’ultima rappresentante di questo tipo di vettura, ti strappa un sorriso su tutto, anche sui suoi limiti. Da un lato è la nostalgia per un mondo che i nostri nonni o padri hanno amato (e si sta per spegnere per sempre) e dall’altro, il puro, egoistico, piacere dell’esagerazione. L’accelerata tanto per farla, l’allungo sulle strade di periferia o giocare tra i tornanti che avevano reso celebre la Fiat Abarth 131.

Con un pulsante, questa 695 apre lo scarico Record Monza e regala un borbottio che quando si spinge si trasforma un ruggito. Del tutto inutile, come l’alettone posteriore regolabile, i passaruota allargati e i sedili corsaioli Sabelt.
Inutile… ma deliziosamente inutile.
E poi, si pensa al fatto che sotto il cofano batte lo stesso identico propulsore di una vettura da corsa. Il 1.4 da 180 cavalli è praticamente lo stesso che spinge le vetture protagoniste della Formula 4 in buona parte d’Europa e con cui si sono sfidati i migliori piloti al mondo nelle prime fasi della loro carriera. Guidandola, è anche a loro che pensi, alle loro avventure e alle loro piste.

Già dalla vista esterna, la 695 Tributo 131 Rally è emozione pura. Il bel colore blu elettrico è staccato dal nero lucido dei passaruota, del tetto e delle strisce laterali. L’alettone regolabile arriva a 60 gradi e, siamo sicuri, che è quella la posizione che tutti adotteranno. Anche Abarth deve esserne consapevole, conoscendo il suo cliente-tipo, dato che ha aggiunto una grande scritta sulla parte sottostante che si vede solo alla massima inclinazione.
I cerchi neri diamantati da 17 pollici aggiungono cattiveria all’insieme, così come i quattro terminali dello scarico sovrapposti.

Anche l’interno la vettura da il suo meglio per tener fede alla definizione di “baby supercar”. Il tessuto pregiato abbonda, come l’alcantara personalizzata della plancia e delle portiere. I sedili Sabelt, in misto pelle e tessuto, sono anch’essi da supercar e non mancano la pedaliera sportiva e le finiture del volante in fibra di carbonio.
Per il resto, l’impostazione è quella della 500, con una posizione di guida un po’ “verticale” ma con il volante ben posizionato e la leva del cambio corta e ravvicinata. Dal punto di vista dell’infotainment, lo stereo Beats è di ottima qualità e non sfigura troppo rispetto alla musica che viene dal vano motore. Il sistema UConnect che include il navigatore è di buona fattura e offre tutte le funzioni essenziali.

La guida, pur non essendo come detto da sportiva ultra-precisa, ha tutto il suo appeal. L’accelerazione (6.7 secondi da 0 a 100) è degna di nota così come inserimento e trazione, grazie all’ottimo differenziale e anche alla generosa gommatura. Viceversa occorre prendere un po’ le misure per quanto riguarda lo sterzo. Decisamente meglio nella modalità sportiva, è abbastanza rapido ma ha qualche limitazione in termini di precisione che è meglio apprendere bene prima di spingere appieno. Il cambio si manovra bene e, per quanto gli innesti non siano proprio racing, offre molto di buono. Soprattutto considerando che è il medesimo della 500 “base”.
Complessivamente l’esperienza è assai coinvolgente e soddisfacente, sia per chi guida che per i passeggeri. E questa non è un’auto per chi si emoziona quando un robot guida al suo posto: gli ADAS sono di fatto assenti, ne consegue che serve una buona dose della cara vecchia concentrazione “pre-displaydipendenza”.

Dopotutto, la felicità richiede impegno. Proprio a questo proposito, Abarth ha proposto un originale studio di riconoscimento facciale, per analizzare le emozioni provate a bordo delle sue auto. In collaborazione con la Loughborough University, ha effettuato una serie di test per scoprire le diverse emozioni provate dal guidatore e dal passeggero.
I partecipanti sono stati sottoposti a sfide di guida che comprendevano giri veloci, prove di guida di precisione e inseguimenti sul tracciato Mallory Park. I risultati hanno mostrato che la sensazione più importante durante un “hot lap” era la felicità, sia quando si era alla guida, sia come passeggeri, con percentuali oltre il 30 percento. In altre parole: se abbiamo efficienza, tecnologia, qualità… ma cosa ce ne facciamo se non siamo felici?

E la felicità ha indubbiamente un prezzo. La 695 Tributo 131 Rally parte da un listino di 37.500 euro. Una cifra ragguardevole, ma vedendo le quotazioni già raggiunte dalle precedenti serie Tributo, le prospettive di tenuta del valore si presentano piuttosto solide. Anzi, il problema è già trovarla, a quel prezzo. Se ora viene contesa, chissà cosa accadrà quando l’elettrificazione si avvicinerà al completamento. E allora è probabile che si parlerà di un investimento di successo.

                                                                                                              Proprio in questo autunno Abarth inaugura un’era nuova con il debutto della Abarth 500e, completamente elettrica, che combina prestazioni, energia elettrica, stile e un nuovo potente sound, puntando a trasformare la tecnologia più avanzata in adrenalina e la sostenibilità in prestazioni.
Grazie alla sua architettura elettrica, infatti, insieme ad una migliore distribuzione dei pesi, a una migliore coppia e a un passo più ampio, la Nuova Abarth 500e è più veloce ed entusiasmante sia nella guida urbana che in quella extraurbana, garantendo prestazioni migliori dell’Abarth 695 in termini di prontezza.

In linea con la filosofia Abarth, a ogni accensione o spegnimento della vettura, il sistema Key On-Off riproduce il suono di una chitarra all’interno dell’abitacolo, trasmettendo immediatamente quelle sensazioni che si possono provare a bordo di un’Abarth. Anche l’AVAS (Acoustic Vehicle Alert System) riceve un “jingle” specifico, trasformando un freddo vincolo omologativo e normativo in un suono riconoscibile dagli appassionati dello Scorpione.

Un “sound” che distingue la Nuova Abarth 500e dalle altre auto elettriche. La Nuova Abarth 500e è dotata di una batteria da 42 kWh accoppiata ad un motore elettrico, per un totale di 113,7kW/155cv. Per ridurre i tempi di ricarica, la Nuova Abarth 500e è dotata di un sistema di ricarica rapida da 85 kW con il quale, ad esempio, bastano meno di 5 minuti per accumulare una riserva di energia sufficiente per circa 40 km. Quando si ha fretta, la ricarica rapida raggiunge l’80% dell’autonomia in soli 35 minuti.