Con Jogger, la casa franco-romena diventa legittimamente un player d’alta qualità,
anche se con prodotti più accessibili e semplificati sotto alcuni aspetti

di Marco Cortesi
Le vetture Dacia sono partite come proposte economiche, in senso stretto, ma in fretta sono passate al concetto di valore low-cost. Con la nuova generazione, la casa franco-romena vuole sottolineare ancora di più questa “migrazione”, diventando legittimamente un player d’alta qualità, anche se con prodotti più accessibili e semplificati sotto alcuni aspetti.
Per certi versi, è abbastanza semplice costruire una supercar da mezzo milione di euro. Prendi il modello precedente, aggiungi qualche aletta in carbonio, qualche modifica estetica, un po’ di cavalli in più e la metti in vendita. Anche se non trovasse il successo sperato, si potrebbe quantomeno vendere allo stesso prezzo della precedente, rimettendoci il giusto.
È invece molto, molto più complicato costruire un’auto di massa alla portata di tutti, come la Dacia Jogger.
Occorre investire miliardi di euro, fare un progetto sensibile ai costi in ogni dettaglio, realizzare le linee produttive, tutto questo prima della messa in commercio… e prima di sapere se la macchina avrà successo o meno. Questo è uno dei motivi per cui tanti costruttori stanno andando in caccia nel segmento premium e non sono più tanto interessati a questo segmento (quello delle automobili per tutti) più economico ma assai più complesso.
Peccato che, volendo tutti fare premium, si sia creata lassù una concorrenza feroce, mentre Dacia, e altre case (come ad esempio DR), stiano andando alla grande in un momento in cui il mercato è ricco di incognite ma anche di opportunità.
Quando mancano le auto, per via di problemi logistici ed economici, avere un bel prodotto pronto da vendere a buone condizioni non può che aiutare.
Alla fine, si tratta di scegliere cosa si vuole fare, analizzare come farlo meglio degli altri, e farlo bene, sfruttando l’esperienza per migliorare sempre.
E il mercato premia questa chiarezza di scelte e di progetto: con 277.885 immatricolazioni a fine giugno, Dacia ha piazzato un risultato estremamente positivo, nonostante un mercato colpito dalla crisi. Dacia si attesta come l’unica casa europea in crescita tra le 20 maggiori marche di autovetture e veicoli commerciali nel perimetro continentale, consolidando il suo terzo posto sul mercato italiano delle vendite a privati di autovetture. Una parte importante la fa proprio Jogger, che nel primo semestre ha registrato oltre 50.000 ordini.
Le Dacia di oggi, viste a confronto con quelle dell’arrivo sul mercato internazionale, sembrano arrivare da un altro pianeta. Perché dopo aver curato la sostanza, la casa di proprietà di Renault è andata a migliorare anche l’appeal generale, lo stile e la qualità percepita. Da economico a low-cost, nell’accezione virtuosa del termine, a… qualcosa di più.
Non ci sono state rivoluzioni sulla piattaforma, che era abbastanza solida già in origine, ma il punto d’arrivo ha portato a dare fastidio perfino a concorrenti teoricamente di classe superiore. Si può affermare, senza timore di smentita, che da una low-cost siamo passati ad una classe intermedia di qualità.
Forse non si arriverà mai alla “Business Class”, anche se non è molto distante… però questo posizionamento sta già vincendo, lo dice il mercato.
I passi avanti dal punto di vista estetico compiuti dalle Dacia sono particolarmente impressionanti. Rispetto alle precedenti Logan MCV, nella Jogger c’è una ricercatezza enormemente superiore. Il frontale con la nuova mascherina e i fari a led, gli inserti in plastica da crossover, i “muscoli” degli archi ruota, le luci verticali posteriori, danno l’idea di maturità ma anche di complessità e freschezza.
All’interno, pur con abbondanza di plastiche dure, ci sono elementi che lasciano di stucco considerando la fascia di prezzo. In generale si fanno apprezzare la coordinazione del design, ma anche le clickwheel per i comandi del clima con display interno, l’effetto alluminio sulle bocchette, il grande display e il volante da vettura “matura”. Insomma, in Dacia non vogliono più essere… l’auto dei poveri e neppure l’auto smart low-cost (comprensibile, considerando la cattiva nomea che il trasporto aereo ha dato a quest’accezione).
Jogger è un prodotto maturo, leggermente semplificato sotto alcuni punti di vista, ma funzionale e accessibile. Un esempio e l’infotainment, che non è tra i più complessi. Tuttavia, l’interazione con Apple CarPlay funziona molto bene, anche in wireless, e così il sistema offre tutte le caratteristiche necessarie a un servizio di un buon livello.
Per la qualità interna vale lo stesso ragionamento. Non ci sono molte plastiche morbide, ma il design presenta materiali di tipo diverso abbinati per ottenere un buon effetto ottico e ben assemblati. Dall’esterno, all’interno e alla vita a bordo non è più solo razionalità, ma c’è un filo che lega un progetto chiaro per creare carattere e personalità.
In strada, il 1.0 turbo da 110 cavalli ha una spinta impressionante e sorprendente, che lascerebbe presupporre una potenza molto più alta, anche se il comportamento stradale non è ovviamente il fulcro di questa vettura. La piattaforma è la CMF-B LS, una versione con specifiche minori rispetto alla CMF-B HS che equipaggia, ad esempio, la Renault Captur. Non c’è da parlare di handling: l’assetto è pensato per spostare persone e cose in modo sicuro e per quanto possibile confortevole. La coppia del motore non può essere usata per altri scopi.
Altra limitazione sono gli ADAS. C’è la frenata d’emergenza ma non è presente nessun tipo di controllo della corsia, né una segnalazione, né tantomeno un’assistenza attiva. Curioso considerando che la vettura è perfino dotata di blind spot assist, non certo il più semplice dei sistemi da implementare, e di sensori di parcheggio anteriori e posteriori.
Tuttavia, non bisogna dimenticare che stiamo parlando di un prodotto in vendita a partire da 16.800 euro e che può trasportare sette persone, con una buona dote di accessori, per una cifra intorno ai 20.000 euro.
È vero, con poco sforzo, quest’auto potrebbe raggiungere un livello ancora più alto; ma bisogna chiedersi se quello sforzo rispecchierebbe la necessità del cliente.
La Jogger che abbiamo provato è nella versione al vertice della gamma, la Extreme, con il pack Drive Plus che comprende blind spot warning, sensori anteriori e posteriori, freno a mano elettrico e il Pack Navigation che, al touchscreen da 8 pollici, aggiunge il navigatore. Di serie per il modello cruise control, clima automatico, fendinebbia, keyless entry e retrocamera. E va infine sottolineato che, pur aggiungendo tutti gli optional, inclusi i sedili riscaldabili, si arriva a poco più di 21.000 euro.
Presentato per la prima volta a gennaio del 2021 nell’ambito della Renaulution, Dacia Bigster Concept rappresenta il manifesto dell’evoluzione del Brand, mostrando tutto il potenziale di Dacia nel segmento C e incarnando l’evoluzione della Marca. Il design essenziale, che da sempre caratterizza i veicoli Dacia, qui si sposa perfettamente con linee e volumi massicci, conferendo al veicolo un look contemporaneo e, al tempo stesso, intramontabile. Con ben 4,6 m di lunghezza, le generose dimensioni esterne si riflettono all’interno, in grado di ospitare tutto il necessario per rendere Dacia Bigster Concept il perfetto compagno di viaggio.

