L’ultima generazione di Nissan Qashqai offre prodotti più che apprezzabili.
Si tratta di una vettura molto duttile e ad un prezzo giusto,
capace di offrire comfort di livello superiore e pronta per affrontare la transizione
con stilemi e forme proiettate al prossimo trend in arrivo.


di Alessandro Camorali
titolare Studio CAMAL
Sono molto combattuto nel parlare di Nissan Qashqai perché negli anni il suo sviluppo ha avuto un’evoluzione particolare, direi anomala e non facile da leggere.
Sono stato un possessore entusiasta di una Nissan Juke in passato, affascinato da quel nuovo corso delle linee e dal coraggio trasmesso dalla casa nipponica nei propri modelli.
La prima versione del Qashqai, ricordo, fu subito un successo in termini di costo, di stile e di robustezza (non per forza in quest’ordine).
Era un veicolo per tutti, per le famiglie ma anche per le coppie giovani che non volevano spendere troppo ed avere comunque un SUV versatile. La forte identità di questi due modelli però, di restyling in restyling, e con il passare degli anni, si è sempre più “orientalizzata”, perdendo la concretezza dei prodotti tipici del mercato europeo per abbracciare stilemi che si sono sensibilmente avvicinati al “Manga” style.
Analizzando l’ultima versione troviamo una fiancata un po’ anonima o, meglio, vista e rivista su tutti i brand orientali, con leggere e impercettibili varianti.
Il frontale da qualche anno, e su tutti i modelli della gamma, ha abbracciato un family feeling dalla forma a “V” molto pronunciata che definisce tutto lo spazio tra il cofano e il paraurti, indicando chiaramente il perimetro della calandra e attraversando in diagonale tutto il frontale.
I proiettori sono divisi in due, come ormai impone la moda del momento, in alto i DRL (luce diurna, che seguono in parte il profilo della calandra) e in basso le luci funzione, sottili e orizzontali.
Questa scelta, a parer mio, tende a dividere in due l’auto nel mezzo, togliendo forza e aggressività al SUV che, nelle geometrie squadrate in orizzontale e in verticale, solitamente trovano la miglior interpretazione.
Inoltre, le due prese aria sui lati, sviluppate dal basso verso l’alto, rischiano di confondere le proporzioni del frontale pur preparandolo ad un aspetto più sobrio e futurista per la prossima generazione EV.
Il posteriore invece è costruito con linee parallele al terreno, una tridimensionalità forzata sui lati e un po’ più in stile dei competitor tedeschi sulla parte bassa del paraurti. I fanali sono ben riusciti, orizzontali e dinamici.
Eccezion fatta per le linee di volume a sviluppo verticale, ai lati del posteriore, trovo in generale un’incongruenza di scelte stilistiche tra anteriore e posteriore, tranne che nell’uso forse eccessivo e costante di linee teoriche che “sferzano” i volumi tanto pronunciati.
La scelta di come interpretare cabina e stile del montante C (la parte tra lunotto posteriore e vetri laterali) è tipicamente di gusto orientale, con il montante diviso a metà e bicolore.
Questo dettaglio ormai segna un vero e proprio spartiacque nelle intenzioni del marketing, essendo un tratto gradito (per non dire richiesto) per le vendite nel mercato del Sol Levante.
Gli interni sono, come sempre, in stile più “crudo” sia nei materiali che nelle soluzioni. Nissan è un brand “popolare” e non fa nulla per confondere la propria clientela. Infatti le plastiche e le finiture trasmettono l’idea di un veicolo meno “delicato” di altri, di un’automobile adatta ad essere strapazzata tutti i giorni.
In questo modo Nissan riesce a tenere legata una certa clientela che ricompra il modello di volta in volta, ritrovando le sue peculiarità invariate…. Una vera operazione (riuscita) di fidelizzazione dell’utenza.
I cerchioni sono forse l’emblema della trasversalità di questo prodotto. Molto dinamici ed “europei”, trasmettono più l’idea di una berlina, o di un segmento C, piuttosto che la robustezza (anche solo visiva) che sarebbe richiesta da un crossover o SUV.
Va comunque detto che, complessivamente, l’ultima generazione di Nissan Qashqai offre buoni prodotti. Credo che lo consiglierei a molti dei miei amici, a prescindere dal nucleo famigliare o dall’età.
Si tratta di una vettura molto duttile e ad un prezzo giusto, pronta per affrontare la transizione con stilemi e forme già proiettate al prossimo trend in arrivo.
La “sincerità” dei miei commenti è unicamente legata all’analisi stilistica di un nostalgico, che vorrebbe vedere più coraggio che marketing nelle scelte delle Case automobilistiche di grande produzione.
Una volta erano loro i trend setter…
Nissan Qashqai è sul mercato con un prezzo di ingresso pari a 27.800 euro (IVA inclusa) per la versione Visia, la più economica, con motore mild hybrid 140 CV, 2WD e cambio manuale a 6 rapporti. Ricca la dotazione di serie con fari LED, retrovisori esterni riscaldabili, hill start assist & auto hold, selettore modalità di guida, volante regolabile in altezza e profondità, sensori di parcheggio posteriori.
Già a partire dalla versione di ingresso le tecnologie per la sicurezza sono più che apprezzabili. e-call e breakdown call, Intelligent Cruise Control, frenata di emergenza automatica con riconoscimento di pedoni e ciclisti, sistema di avviso di rischio collisione frontale, sistema di avviso e prevenzione di abbandono involontario di corsia, sistema di controllo e prevenzione del cambio di corsia se è presente un altro veicolo nella zona di angolo cieco, sistema di rilevazione dell’attenzione del guidatore e relativo avviso, sistema riconoscimento dei segnali stradali, sistema di rilevamento oggetti nella parte posteriore della vettura con frenata automatica durante la retromarcia.
Amplia anche la dotazione di sistemi di sicurezza passiva con 2 airbag anteriori frontali e 2 laterali, 2 airbag a tendina e 1 airbag tra i sedili anteriori.

A crescere, per dotazioni e comfort si trovano le versioni Acenta, Business e N-Connecta, per finire con il top di gamma Tekna, a cui si riferisce questo servizio. In questo caso Qashqai presenta tre prezzi, definiti principalmente dal motore (da 140 o 158 cv) e dal cambio (manuale oppure Xtronic e due o quattro ruote motrici).
Si parte da 36.130 euro per finire a 41.720 per la versione di punta. In questo caso elementi di stile e tecnologie di bordo fanno la differenza, come i cerchi in lega da 19″, apertura bagagliaio hands-free, fari LED con tecnologia Adaptive Drive Beam Assist con fari abbaglianti adattativi, indicatori di direzione anteriori e posteriori LED, Head-up display da 10,8”, sedile guidatore regolabile elettronicamente, supporto lombare regolabile per guidatore e passeggero e ProPILOT con Navi-Link (solo con cambio Xtronic) o Drive Assist (cambio manuale).
Per chi esige il massimo c’è anche una versione denominata Tekna+, dove tutto è di serie, anche i cerchi in lega da 20″, barre longitudinali al tetto, tetto panoramico (con filtro UV) e tendina parasole a regolazione elettrica, fendinebbia LED, Advanced Intelligent Key con memoria di posizione dei sedili e degli specchietti retrovisori, sedile guidatore con supporto lombare a 4 vie regolabile, sedili anteriori con funzione massaggiante in 3 modalità programmabili dal display centrale da 9” e differenziabile tra guidatore e passeggero, rivestimenti dei sedili Monoform in pelle nappa, parabrezza, sedili anteriori e volante riscaldabili, impianto audio Bose® con 10 altoparlanti. Su Tekna+ il motore è sempre mild hybrid 158 CV che abbinato al cambio manuale e due ruote motrici è offerto al prezzo (IVA inclusa) di 40.8300 euro. Con il cambio Xtronic e 2WD si arriva a 43.020 a 45.020€ in caso di trazione integrale.

Oggi è possibile ordinare Qashqai anche nella versione e-POWER. Si tratta di una tecnologia molto interessante: il motore elettrico da 190 CV è l’unico che muove le ruote della vettura e garantisce accelerazione brillante e una notevole coppia di 330 Nm subito disponibile.
L’energia elettrica necessaria alla trazione è prodotta a bordo della vettura da un raffinato motore turbo benzina tre cilindri da 1,5 litri e 158 CV di potenza, capace di garantire la massima efficienza e rendimento grazie all’innovativa tecnologia con rapporto di compressione variabile. Il sistema non prevede ricarica “alla spina” e per fare il pieno di energia basta riempire il serbatoio di benzina presso un esercente tradizionale. L’energia prodotta dal motore termico va all’inverter e da questo può essere trasmessa alla batteria, al motore elettrico o a entrambi. In nessun caso la potenza termica viene trasmessa direttamente alle ruote.
Tutto è regolato da una sofisticata unità di controllo che ottimizzata i flussi di energia sulla base di una serie di parametri, tra cui lo stato di carica della batteria, le condizioni di guida e la richiesta di forza motrice, e massimizza il tempo in cui il motore termico rimane spento.
Viaggiando a bassa velocità, l’energia prodotta dal motore termico va in parte al motore elettrico e in parte alla batteria e, quando quest’ultima è completamente carica, il motore termico si spegne e la macchina procede mossa esclusivamente dalla carica della batteria.
In caso di forte accelerazione o viaggiando ad alta velocità, l’energia necessaria al motore elettrico arriva sia dal motore termico che dalla batteria.
