Per il lancio della Mustang Mach-E, Ford non solo ha creato una concept car sopra le righe, ma ha anche collaborato con Microsoft inserendola nel videogioco Forza Horizon 5. Obiettivo: catturare l’attenzione del pubblico giovane verso un’auto dalle mille anime.

di Marco Cortesi
I giovani funzionano in modo diverso. E, di conseguenza, arrivano all’automobile in modo diverso rispetto a quanto eravamo abituati a vedere… soprattutto coloro che non hanno forti spinte passionali in famiglia.
Alcuni si rifiutano di comprenderlo, rinchiudendosi nell’ottusità o additando negativamente le nuove generazioni, altri invece mostrano di capire il fenomeno, e fanno del loro meglio per ripensare i termini della comunicazione. È difficile impressionare la Generazione X, o addirittura la Z, con un oggetto avulso da un contesto che loro conoscono. Non sono attratti da racconti di glorie passate che non hanno vissuto, o dal senso di prestigio che attirava i loro padri e nonni, o ancora da numeri sparati in modo meccanico.

Anche tra le Case automobilistiche è possibile scorgere i medesimi percorsi.
Ford ha scelto invece di intraprendere percorsi innovativi, in particolare per quanto riguarda la Mustang Mach-E.
Utilizzare i videogiochi, è una delle scelte più logiche per comunicare ai giovani, ma anche qui c’è modo e modo di farlo. O meglio non basta farlo “tanto per”, magari inserendo l’auto tra centinaia di altre presenti in un simulatore o in un gioco.
Bisogna pensare oltre e Ford lo ha fatto, unendo le proprie forze con Microsoft, arrivando a creare un intero capitolo del nuovo “Forza Horizon 5”, il cui obiettivo finale è la conquista della Mustang Mach-E 1400, una belva da drift con sette motori e 1400 cavalli.
Attraverso le missioni di “Drift Club Mexico” si apprendono le caratteristiche di questo mostro che, alla conclusione del capitolo, viene regalato al giocatore.
Ma la a Mach-E 1400 esiste veramente. È stata creata nella realtà in collaborazione con RTR, engineering del drifter Vaughn Gittin Jr che si dedica allo sviluppo di elaborazioni e progetti speciali. Poi, è stata riportata nel gioco con grande dovizia di particolari, con tanto di differenti modalità di guida.
È stato così possibile creare un percorso narrativo che unisse non solo reale e virtuale, ma anche concept car e prodotto. Dopo averlo visto in-game, magari il giocatore andrà a cercare più informazioni sul bolide di Gittin, “atterrando” poi sul sito di Ford per conoscere meglio le Mach-E di tutti i giorni.
Ripetiamo: un percorso comunicativo innovativo ed efficace.
Tra l’altro, non si tratta dell’unica promozione “smart” che coinvolge Ford in “Forza Horizon 5”. Per i player è infatti disponibile, ma nascosta nel gioco, una speciale edizione della Ford GT, la OPI Edition, realizzata insieme all’omonimo produttore di smalti per unghie. Per attivarla, occorre acquistare una specifica linea di smalti unisex mirata a giocatori e giocatrici. Anche in questo caso, una dimostrazione di mentalità particolarmente aperta.


Ma veniamo a noi e all’elettrica dell’Ovale Blu.
I detrattori diranno sempre che la Mustang Mach-E non è una Mustang… ma va compreso che quello di “Mustang” è ormai un concetto, che qui viene applicato(bene) a una tipologia di vettura diversa.
Si tratta di un moderno crossover, di grande qualità, che viene “Mustangizzato” assumendo parte della personalità della progenitrice. È il medesimo processo che si affronta quando si parte un modello per creare una linea di prodotto.
A vederla da fuori, la Mach-E richiama gli stilemi tipici della Mustang in particolare al posteriore, con i gruppi ottici con tre elementi verticali, e con una linea del padiglione da vera fastback. La fiancata è muscolosa e le curve avvolgono anche un anteriore aggressivo, che non richiama le Coupé ma cerca di guadagnare e affermare una propria personalità.
Il richiamo più evidente è invece nel cofano, lungo e bombato.
All’interno, oltre al logo del cavallo”Mesteno”, della tradizione Mustang non c’è molto altro. Qui, a saltare all’occhio è un livello qualitativo sconosciuto a molte proposte del mondo elettrico, anche in casa di costruttori dichiaratamente premium.
Le finiture della plancia e delle portiere, con materiali piacevoli al tatto e morbidi, le casse “nascoste” da una texture con effetto tessuto, il rivestimento ricercato e le cuciture a contrasto dei sedili sono notevoli.
A trionfare su tutto, visivamente, è il display centrale da oltre 15 pollici. Sia il design, sia la funzionalità e l’interfaccia sono all’avanguardia. Inoltre, il sistema Ford ha la possibilità di utilizzare Apple CarPlay che per molti utilizzatori è un punto vincente.
C’è poi un altro piccolo display, riuscitissimo, dietro il volante, che riesce a mettere insieme tutti i dati chiave in modo leggibile senza troppe distrazioni. Così, chi vuole restare impegnato nella guida, può farlo leggendo davanti con facilità le poche informazioni di cui ha bisogno.
Le feature elettroniche sono comunque tante. Una di quelle più interessanti è la chiave remota. Non si tratta solo di un sistema keyless, ma di un ecosistema in cui lo smartphone diventa chiave stessa e si interfaccia in bluetooth col veicolo. E in caso il telefono si scarichi, è possibile aprire le porte (elettroattuate) con un codice da digitare sull’avveniristico montante centrale, avviando l’auto con un secondo codice nel display.
La guida, pur non essendo marcatamente sportiva in tutte le situazioni, ha un buon grado di dinamicità. Le limitazioni sono quelle tipiche di questa tipologia di vettura, con un pizzico di rollio e un ridotto feedback sullo sterzo che, pur essendo estremamente preciso, non comunica immediatamente con il guidatore: serve farci un po’ di abitudine per guadagnare fiducia reciproca.
Invece risulta particolarmente interessante la taratura relativamente permissiva dei controlli di guida, che consente già dalla modalità intermedia Active anche qualche piccolo traverso… prontamente richiamato all’ordine.
Poi, nella modalità Untamed, la vettura viene lasciata libera e i 351 cavalli sono più che sufficienti per offrire un certo spettacolo… ovviamente in pista…
Per la guida normale, i cavalli sono più che sufficienti anche se il peso di quasi 2.200 chili un po’ si fa sentire.
Il capitolo batteria e ricarica offre quanto di meglio ci sia sul mercato. Le batterie sono in due tagli da 75,7 e 98,8 kWh con rispettivamente 288 e 376 celle.
Ottima l’autonomia: l’aerodinamica ben studiata permette di recuperare l’imponente sezione frontale, e le percorrenze effettive sono in linea con quelle dichiarate dall’EPA, l’agenzia governativa americana che produce i valori più affidabili. Si parla, a seconda dei modelli, di percorrenze tra i 340 e i 482 km. Per l’esemplare in prova, l’integrale Extended Range, sembra realmente raggiungibile il valore di oltre 430 chilometri mentre paiono più ottimisti i 540 chilometri dei valori europei WLTP.
A livello di ricarica, per la Mustang Mach-E si è optato per un sistema a 400 volt, con una potenza di ricarica massima in corrente continua a 150 kW (115 kW per il modello Standard Range). Non possono quindi sfruttare i 350 kW delle colonnine più veloci, che comunque purtroppo in Italia restano scarsissime ed estremamente costose.
Alla fine, la vettura può essere ricaricata dal 10 all’80 percento in poco più di mezz’ora. Per quanto riguarda la corrente alternata, il massimo di ricarica è 11 kW, la metà di quanto potenzialmente offerto dalle colonnine, ma comunque un buon numero.
È comunque possibile utilizzare le comuni prese domestiche.
Dal punto di vista dei prezzi, la Mach-E è competitiva considerando le caratteristiche tecniche offerte, con un posizionamento, quanto a dimensioni, prestazioni e autonomia, che non ha molti competitor o, meglio, ne ha diversi a seconda della versione. La Standard Range da 269 cavalli parte da 53.500 euro, che diventano 60.750 per la Extended Range da 294 cavalli. Il modello integrale Standard costa la medesima cifra.
Si va più in alto per le integrali con batteria da 99kWh da 351 cavalli (69.500 euro) e 487 cavalli (76.750 euro).
In questo modo, con una macchina che offre dimensioni e spazio generosi, Ford si confronta (e spesso batte) diversi concorrenti anche di segmento leggermente superiore o inferiore. Una scelta furba che si spera convinca anche i clienti più duri e tradizionalisti, di solito poco inclini al cambiamento.
