Una 300 SL Roadster fu consegnata a Juan Manuel Fangio come “regalo di fine carriera”,
nel 1958 al The Dorchester Hotel di Londra,
in occasione del suo quarantasettesimo compleanno.
Di colore azzurro metallizzato con interni in pelle color crema,
divenne immediatamente la preferita dell’ex-pilota
di Vittorio Gargiulo
“Es muy frio senora…”: questa frase non mi è più uscita dalla memoria.
Era rivolta a mia moglie, che mi era accanto in quella gelida mattina del febbraio 1984 a Balocco, sulla pista di collaudo dell’Alfa Romeo. L’occasione erano i primi test in F.3 di Juan Manuel Fangio Junior, nipote del penta-Campione del Mondo, a cui ci aveva invitato l’amico Cesare Gariboldi, le cui enormi doti umane (e relazioni internazionali) avevano fatto si che fosse lui a dover gestire l’arrivo sugli autodromi europei del nipotino del leggendario pilota argentino.
Ma la sorpresa di quel mattino fu scoprire che a Balocco c’era anche lui, arrivato dall’Argentina per coccolarsi il giovane pilota che aggiungeva un “Junior”al suo nome e cognome.
“Es muy frio senora” furono le prime parole dette da Fangio, a cui fece seguito una bellissima giornata di racconti indimenticabili, riscaldata all’ora di pranzo dalla panissa di una trattoria della zona, ovviamente scoperta da Cesare.
“El maestro” Fangio si rivelò persona garbata e gentilissima e come ricordo tengo da conto i due biglietti da visita e gli auguri di Natale che ci spedì a fine “84.
Ed è proprio uno di quei due biglietti da visita a catapultarci rapidamente nell’universo Mercedes, per cui Fangio non fu soltanto pilota ma anche partner in affari, sino a diventarne Presidente della filiale argentina. Tra le tante Mercedes che, all’epoca, gli passarono tra le mani ne esiste ancora oggi una molto speciale. Si tratta di una 300 SL Roadster, un’auto che gli fu consegnata come “regalo di fine carriera” nel 1958 al The Dorchester Hotel di Londra, in occasione del suo quarantasettesimo compleanno.
Rifinita in azzurro metallizzato con interni in pelle color crema, divenne immediatamente la preferita dell’ex-pilota.
“El Maestro” è raffigurato in molte occasioni al volante dell’auto che, durante quegli anni, divenne amica inseparabile, tanto da seguirlo in tutto il mondo. Si ritiene infatti che la quasi totalità dei 72.951 chilometri attualmente indicati sulla strumentazione sia stata maturata per mano di Fangio.
Ricevuta l’auto in Inghilterra, il grande campione sudamericano intraprese subito un lungo tour in Europa con la sua compagna Andrea Berruet, interpretando il suo nuovo ruolo di ambasciatore per Mercedes-Benz. Una curiosità: uno dei filmati più memorabili di Fangio è senz’altro un “camera car” al volante di una Maserati 250F all’Autodromo di Modena… e proprio all’inizio del video si può notare la sua 300 SL accanto alla monoposto italiana.
Questa 300 SL è poi stata utilizzata da Fangio fino al 1960, per il suo lavoro di ambasciatore Mercedes-Benz in Europa.
Successivamente Fangio ha lavorato con figure di spicco del marchio tedesco per sviluppare il mercato di Mercedes-Benz in Sud America. La 300 SL Roadster venne esportata dall’Europa all’Argentina e nel trasferimento fu dichiarata come un “trofeo”, per aggirare le tasse sull’introduzione di automobili nel Paese. Fu immatricolata per la prima volta in Argentina nel marzo 1960 e, da quel momento, Fangio avrebbe continuato ampiamente a utilizzare la sua amata Roadster nei due decenni successivi, facendo rituali apparizioni nei nuovi showroom Mercedes-Benz con i quali l’azienda tedesca ampliava la sua rete di concessionari.
E ci fu anche tempo per apparizioni di tipo decisamente diverso, come quando, appena incoronata “Miss World” nel 1978, Silvana Suárez fu protagonista di una parata per le strade di Buenos Aires appollaiata sui sedili posteriori della 300 SL, ovviamente guidata da Fangio.
Con Fangio al volante la 300 SL ha partecipato due volte alla 1000 Millas (un raid di mille miglia in Argentina) ma molti dei ricordi più speciali di questa vettura sono personali. Il nipote di Fangio, Juan Manuel Fangio II, ha dichiarato in merito: “Quell’auto ha segnato la mia infanzia, è un’auto che risveglia in me sentimenti speciali. Quella macchina ha identificato mio zio dopo il suo ritiro e occupava un posto privilegiato tra tutti i veicoli che possedeva, non solo per le caratteristiche, ma anche per l’importanza che le attribuiva, essendo stato un regalo di Mercedes-Benz”.
Nel 1986 questa 300 SL fu esposta al Museo Juan Manuel Fangio, situato nella sua città natale di Balcarce, in Argentina e dal quel momento, per molti anni, ha occupato un posto d’onore nella collezione del museo, accanto a molte altre auto significative che Fangio ha guidato nella sua celebre carriera. Ampiamente riconosciuto non solo come uno dei più grandi piloti di tutti i tempi, ma anche come uno dei più carismatici e popolari, il grande argentino ha collezionato cinque titoli Mondiali piloti negli anni “50, due dei quali ottenuti guidando per Mercedes-Benz nel 1954 e nel 1955, al volante dell’impareggiabile W196.
Indubbiamente questa 300 SL rimane un prezioso ricordo della vita di Fangio. Conserva i numeri di telaio originali e originali sono motore, carrozzeria, cambio, differenziale, cofano e tettuccio rigido. Ancora più indicative sono le condizioni dei suoi interni in pelle color crema, che presentano tracce evidenti di usura, incluso il punto in cui il ginocchio di Fangio si “scontrava” con il bordo inferiore del cruscotto.
All’interno presenta anche una manopola del cambio unica, fatta montare dall’ex-pilota, e un adesivo UPPI, un’organizzazione di cui Fangio è stato membro fondatore e che aprì la strada alla successiva GPDA, l’Associazione dei Piloti di Grand Prix.
Ora la famosa casa d’aste RM Sotheby’s Private Sales è in grado di offrire questa incredibile 300 SL Roadster, una rara ed esclusiva opportunità di possedere questa parte altamente significativa della storia del motorsport. Vale infatti la pena di sottolineare che, chiunque l’acquisti, il prossimo proprietario sarà il secondo registrato dopo la famiglia Fangio.
Conservata in magnifiche condizioni l’auto ha tuttora nel bagagliaio la valigia color crema che Fangio avrebbe usato in uno dei suoi viaggi attraverso l’Argentina.
Il 12 marzo 1952, Mercedes-Benz presentò sull’autostrada A 81, nei pressi di Stoccarda, un’affascinante auto sportiva da competizione: la 300 SL. La sua versione di serie è frutto di una brillante intuizione di Maximilian E. Hoffman, importatore del marchio Mercedes sulla costa orientale degli Stati Uniti, che spinse per trasferire il fascino e il lusso sportivo della SL da gara in una super GT stradale, ponendo così la prima pietra della tradizione delle auto sportive che parte dal 1954.
Il settantesimo compleanno di SL è oggi l’occasione per un viaggio nell’heritage della Stella attraverso alcuni dei modelli più emblematici della sua lunga storia. Dalla 300 SL “Ali di Gabbiano” del 1954, alla 250 SL del 1967: la leggendaria ‘Pagoda’, protagonista sulla scena del jet-set internazionale tra il 1963 e il 1971. E come dimenticare l’intramontabile 500 SL del 1986, la generazione più longeva della famiglia SL, prodotta per ben 18 anni, dal 1971-1989.
