La circolarità è stata il fil rouge della presenza Audi alla Design Week milanese.            Un interessante viaggio nei processi rigenerativi Audi

L’installazione “The Domino Act” (situata in Corso Venezia 11) è stata al centro della presenza Audi al Fuorisalone e del suo hub creativo. Un vero e proprio viaggio alla scoperta dei valori Audi che guidano la road map del Brand verso la carbon neutrality.
Nella Piazza del Quadrilatero, l’installazione “The Domino Act” del designer Gabriele Chiave ha accolto la concept car Audi skysphere, l’avveniristica roadster full electric dal passo variabile a simboleggiare come progresso tecnologico ed emozione possano nascere da un approccio totalmente sostenibile basato sull’economia circolare.
L’installazione appare infatti come una reinterpretazione artistica del concetto della sostenibilità e sintesi dell’approccio Audi al futuro della mobilità. Vengono così rappresentati i cicli chiusi delle materie prime a elevato impatto energetico (alluminio, acqua, plastica, vetro, carta, acciaio), richiamati da display tattili presenti all’interno dell’installazione.
“The Domino Act” si basa su uno scheletro metallico assemblato in loco e tutte le materie costituenti l’opera dell’arte sono naturali e rispettose dell’ambiente.
Ciò vale per il legno di abete rosso (proveniente da una filiera tracciata in cui ogni albero viene registrato, coltivato e abbattuto) come per la pittura stessa, utilizzata sia per gli interni che per gli esterni, priva di solventi e diluibile in acqua. E ancora la ghiaia per la pavimentazione o l’acciaio inox dei monoliti, materiale dal grande potenziale nel mercato del design sostenibile, riciclabile all’infinito e altamente recuperabile fino alla fine del suo ciclo di vita.

Il processo intrapreso da Audi prevede di estendere la produzione carbon neutral dagli attuali quattro siti produttivi a tutti gli impianti entro il 2025 e di ampliare nei prossimi tre anni la gamma full electric, con più di dieci nuovi modelli.
A tal fine Audi ha reingegnerizzato l’intero processo produttivo partendo dalle fonti rinnovabili e dalle materie prime, attraversando la supply chain fino ad incidere sul fine ciclo di vita delle vetture.
Strategia che a Milano è stata in grado di emozionare grazie all’interazione resa possibile dai display tattili integrati nell’installazione. Il visitatore ha potuto così entrare in contatto “concreto” con i valori del Marchio, approfondendo le tematiche dei cicli chiusi delle materie prime a elevato impatto energetico.
Infatti, per la Casa dei quattro anelli il progresso non consiste solo nell’introduzione di vetture full electric. Audi è stata tra i primi costruttori ad aver aderito all’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, adottando numerose iniziative volte a ridurre le emissioni di CO2, puntando a un bilancio carbon neutral di tutte le attività entro il 2050.
Il programma Audi Mission:Zero si concentra sulla decarbonizzazione dell’intera catena di produzione, sullo sviluppo del ciclo chiuso per alluminio, acciaio, acqua e plastica, e nel ridurre al minimo il fabbisogno idrico implementando lo stoccaggio dell’acqua piovana ed estendendo il ciclo chiuso dell’acqua a tutti i siti produttivi.

Con l’introduzione delle vetture elettriche, l’attenzione si è concentrata sulla fase di produzione, innanzitutto nel rendere i siti produttivi davvero carbon neutral. Già nel 2018 lo stabilimento di Bruxelles, dove viene prodotta la gamma Audi e-tron, ha ottenuto la certificazione carbon neutral grazie all’utilizzo di energia verde ottenuta da fonti rinnovabili e all’installazione di un impianto fotovoltaico di 107.000 metri quadrati. Ora il focus Audi è sfruttare le opportunità rappresentate dal ciclo di vita chiuso delle materie prime e secondarie, promuovendo prodotti sostenibili e la creazione di cicli chiusi come parte integrante della catena del valore.

Ad esempio, attraverso il ciclo chiuso della plastica, che ne consente il riciclaggio; o con il vetro, attraverso il progetto pilota per la re-immissione dei parabrezza danneggiati delle vetture nella produzione, ottenendo così un risparmio fino al 30% di CO2 e fino al 90% di acqua per ogni parabrezza riciclato.
Per parte sua il Water Stewardship Program identifica i rischi idrici rilevanti nella catena di fornitura e collabora con i fornitori su soluzioni pratiche per ridurre il consumo di acqua. Senza dimenticare l’impegno Audi attraverso modalità di riutilizzo delle batterie quali i sistemi di accumulo di energia o le stazioni di ricarica rapida per i veicoli elettrici.

Sempre nel campo delle vetture elettriche, il risparmio di risorse punta anche sul ciclo chiuso delle parti usate, che tende ad estendere il ciclo di vita dei componenti selezionati prima di inviarli al processo di riciclo. Le ricerche Audi dimostrano infatti che esistono grandi opportunità per l’uso esteso dei componenti dei veicoli elettrici a batteria: ogni motore viene così esaminato singolarmente, con l’obiettivo di riutilizzare il maggior numero di parti possibile.