Cavallino Classic è l’evento che ogni anno gli appassionati americani dedicano al mito modenese.
Quest’anno, nonostante il clima autunnale (davvero insolito per la Florida) il successo è stato clamoroso per quantità e qualità

di Niccolò Gargiulo

È inutile girarci attorno: gran parte della popolazione mondiale ha scoperto dell’esistenza di Palm Beach da pochi anni e, in verità, soltanto dopo la comparsa sulla scena internazionale dell’ex Presidente degli Stati Uniti d’America, che in quella città ha la sua residenza abituale.

Prima di allora Palm Beach, bellissima città della Florida, sita a poche miglia a nord di Miami, era nota più o meno solo negli States, quale ambita meta di vacanze di lusso e “buen ritiro” di un battaglione di straricchi che laggiù ha fatto costruire un numero imbarazzante di ville (spesso castelli più che ville…) tra le più spettacolari del pianeta.

Tanto che una ricerca di pochi anni fa stabiliva in Palm Beach la città con il più alto reddito pro-capite degli interi USA; virtù evidente e diretta conseguenza del fatto che gli straricchi di cui sopra avevano stabilito proprio lì, in riva all’oceano, la loro residenza ufficiale.Insomma, per capirci: a Palm Beach ci sono probabilmente più campi da golf che supermercati.             

E proprio in uno degli hotel più iconici dell’intero continente americano, The Breakers, nel week end 20/23 gennaio si è svolta un’edizione memorabile di Cavallino Classic, “l’evento” per eccellenza riservato alle Ferrari d’epoca sul territorio USA e senza dubbio uno dei più importanti e blasonati sul mondo. Perfettamente organizzato da Canossa Events (la società italiana che da qualche anno ha inglobato e gestisce Cavallino) Cavallino Classic si è sviluppato in quattro “sotto eventi”, purtroppo solo in parte salutati dal sole della Florida, che per lunghi tratti ha lasciato il passo alla pioggia e a temperature decisamente inconsuete per queste latitudini.                                  

Dopo la giornata in pista al The Concours Club, giovedì 20, riservata ai soli partecipanti al Concorso (che ha tra l’altro celebrato i 30 anni di Ferrari Challenge) il Tour d’Eleganza di venerdì 21 ha visto i partecipanti percorrere una delle strade più panoramiche della Florida, la A1A, che parte da Miami Beach e risale tutta la costa praticamente sulla spiaggia… un infinito e spettacolare lungomare che, se vi capita di passare da quelle parti, vi consigliamo di non perdere.

I protagonisti dei Cavallino 2022 ne hanno in realtà percorso solo un breve tratto, partendo da Deerfield Beach per giungere al cuore di Palm Beach, dove, sabato 22, è stata la volta del Concorso di Eleganza, il momento cruciale di tutta la manifestazione, al quale si riferiscono tutte le fotografie di questo servizio.

Nonostante la pioggia, un numero impressionante di Ferrari (oltre 150) erano adagiate sul field del The Breakers. Straordinario il colpo d’occhio offerto dall’esposizione speciale dedicata ai 75 anni della Casa modenese, con una vettura per ognuno degli anni di vita: 75 macchine dal 1947 al 2021 e, portate da Ferrari North America, una vettura per tipo dell’attuale produzione. “Un’emozione grandissima – ha detto Luigi Orlandini, Presidente e Amministratore Delegato di Canossa Events – vedere queste incredibili vetture esposte al pubblico, un fatto, già questo, che ha dello straordinario. La quantità di pubblico accorso a godersi questo spettacolo è stata, probabilmente, la più alta degli ultimi 15 anni, e ho visto la gente divertirsi, godendosi appieno la giornata e partecipando con coinvolgimento alla sfilata delle premiazioni. Anche gli stessi concorrenti, durante la valutazione delle vetture da parte dei giudici (per loro il momento di maggior tensione) non hanno perso lo spirito rilassato e gioioso di Cavallino Classic”.

Ma veniamo ai premi, che hanno aggiunto un po’ di sale ad un evento quasi troppo dolce.

L’Overall Outstanding Ferrari Granturismo e il The Ferrari People’s Choice Award (assegnato dal pubblico) sono andati alla Ferrari 365 P Speciale del 1966, dei collezionisti Messicani Roberto e Jami Quiroz. Si tratta di una delle sole due 365 Speciale prodotte, soprannominata “Tre Posti”, e basata sul telaio rivisto della 365/P2, il Prototipo con cui la Casa partecipò al Mondiale Costruttori del 1965. La carrozzeria realizzata dal Pininfarina è insolita e spettacolare ed è nata dalla matita di uno dei designer più geniali di sempre: Aldo Brovarone. Ancora oggi affascinano i volumi arrotondati, il frontale corto e la lunga coda, i montanti molto sottili e l’abitacolo caratterizzato da una postazione di guida centrale, circondata dai due sedili dei passeggeri.

Venne presentata per la prima volta al Salone di Parigi del 1966 e successivamente all’Earls Court Motor Show di Londra e al Salone di Torino. Nel 1967 proseguì il suo tour attraverso i saloni di mezzo mondo per giungere per approdare infine negli USA, per il Los Angeles Imported Automobile Sports Car Show. Venduta ad un privato, dopo un paio di passaggi di mano tornò da Luigi Chinetti, importatore Ferrari negli States, dove è rimasta di proprietà della sua famiglia per i successivi 48 anni.

Tempo fa è stata venduta all’attuale proprietario, con soli 8000 chilometri percorsi ma bisognosa di un gran lavoro di ripristino, affidato al Paul Russell Restoration Shop di Essex (Massachusetts). La bella 365 Speciale ha fatto la sua ricomparsa lo scorso anno al Concorso di Pebble Beach, dove ha vinto la sua classe ed è stata una delle quattro vetture nominate per il Best in Show.

Il premio Overall Outstanding Ferrari Competition è invece stato assegnato alla Ferrari 250 GTO del 1964, del collezionista Americano Aaron Hsu.Questa 250 GTO è stata guidata da moltissimi piloti legati alla Scuderia Ferrari, inclusi John Surtees, Lorenzo Bandini, Ludovico Scarfiotti, Pedro Rodriguez, Phil Hill, Jean Guichet, e il pilota/ingegnere Mike Parkes. Questa è la seconda GTO originariamente prodotta con il design della carrozzeria tipo “1964”, con il taglio del padiglione netto e non raccordato alla coda, scelta stilistica e aerodinamica che l’ha accomunata alla 250 Le Mans (quest’ultima a motore centrale) e che tuttora fa torcere il naso ad alcuni puristi, secondo cui la “vera” GTO è solo quella degli anni precedenti, con la coda più filante.Fatto sta che questa vettura è davvero rarissima e, acquistata nel 1972 dal leggendario collezionista francese Pierre Bardinon, entrò a far parte della sua leggendaria collezione di Ferrari al Mas Du Clos, dove è rimasta per svariate decadi. Meticolosamente tenuta, l’auto è stata acquistata dal suo attuale proprietario nel 2014 dalla famiglia Bardinon, quando Pierre era ormai scomparso.Infine, il premio The Chairman Award Palm Beach 2022 (assegnato dal Presidente di Canossa Events Luigi Orlandini) è andato alla Ferrari F40 LM s/n 95449 del 1993 di Tom Cabrerizo. Una della decina di F40 originariamente consegnata negli Stati Uniti che nella sua lunga vita… non ha mai corso.

“Avere la Ferrari North America presente – ha commentato Luigi Orlandini, presidente di Canossa Events  è stato un altro segnale fortissimo del rispetto e dell’importanza riconosciuti a Cavallino Classic. Encomiabile anche il lavoro dei giudici, a cui va il mio ringraziamento personale per il loro contributo fondamentale.  Un mio speciale ringraziamento anche a Pininfarina, Bacchelli e Villa, The Breakers, la Città di Palm Beach, il Ferrari Club of America e all’amico John Barnes, che ha fondato Cavallino Magazine e Palm Beach Cavallino Classic e che, ancora oggi, contribuisce in modo fondamentale alla realizzazione dell’evento.”

 

Tra gli ospiti anche Cristiano Musillo, Console Generale d’Italia a Miami: “Siamo qui in un’ambientazione perfetta – ha dichiarato Musillo – per celebrare il legame che esiste tra Italia e Stati Uniti d’America.

L’Italia è conosciuta in tutto il mondo per il cibo, la moda, l’arredamento e le Ferrari. Ferrari, ovviamente, è un simbolo di bellezza, perfezione ed innovazione, rappresentazione perfetta del Made in Italy. È un piacere condividere questi valori con voi, e poter apprezzare questa fantastica atmosfera assieme.”