La leggendaria 3.0 CSL compie mezzo secolo e, nell’occasione,
BMW ha deciso produrne una nuova edizione,
che nasce nella scia dell’idea degli anni “70:
applicare su un’automobile stradale la tecnologia sviluppata per la pista
24 marzo 1974.
Per una volta permettetemi un excursus personale (anzi personalissimo) ma per me quella rimane una data importante, assolutamente indimenticabile. Una giornata che ha dato un indirizzo preciso alla mia vita.
Già, perché, dopo aver frequentato per anni l’Autodromo di Monza prima da ragazzino/spettatore a poi da appassionato collaboratore della Scuderia Salvati (che avevo contribuito a fondare), quel week end vissi la mia prima gara con un pass “stampa” al collo.
Si trattava della 4 Ore di Monza, che apriva l’allora importantissimo Campionato Europeo Turismo.
Non lo nego: l’emozione era incredibile… e la tremarella pure.
Sta di fatto che, durante quel week end, venni attirato da una bellissima vettura azzurra, iscritta dalla squadra belga Précision Liegeoise e guidata dal belga Alain Peltier affiancato dal francese Jean- Louis Lafosse. L’auto era talmente attraente che finii per scattarle un miliardo di fotografie, rimanendo per lungo tempo nel box di quel team.

Non dico che fraternizzai con i piloti ma, dopo le qualifiche del sabato, eravamo già al “ciao”.
L’auto era veramente attraente, una BMW 3.0 CSL, come quella che pochi mesi prima si era aggiudicata il titolo continentale guidata dall’olandese Toine Hezemans.
Ovviamente Peltier – Lafosse vinsero la 4 Ore con la loro BMW ma è necessario aggiungere che la Casa Bavarese non si fece mancare nulla quella domenica: quattro auto ai primi quattro posti!
Dominio assoluto e un posto in prima fila nel mio personale album dei ricordi.
Dopo di allora credo di essere stato accreditato a oltre un migliaio di competizioni automobilistiche (compresa una quindicina di anni di Formula 1), motociclistiche e anche motonautiche. Oltre a seguirle come giornalista, nelle corse ho fatto di tutto, sino a gestire piloti, squadre e organizzare campionati… ma il ricordo di quella BMW e il nome di quei piloti è tuttora chiarissimo, indelebile e… dolcissimo.
V.G.
Coupé, Sport, Lightweight: le iniziali di queste tre parole hanno identificato per anni una delle automobili di maggior successo degli anni “70. Successo declinato sia in pista sia sul mercato, ove la “bella bavarese” seppe trovare un grande numero di estimatori.
Stiamo parlando di una vera purosangue: la BMW 3.0 CSL vinse il Campionato Europeo Turismo al debutto, nel 1973, e seppe ripetere quel successo per altre cinque volte di seguito dal 1975 al 1979. Piloti quali Hezemans, Stuck, Amon e Lauda si lasciarono alle spalle la concorrenza su tutti i circuiti europei e, a partire dal 1975, pure negli Stati Uniti.
La 3.0 CSL era nata per le corse ma la versione stradale, sviluppata ai fini dell’omologazione, divenne in breve un simbolo del piacere di guidare.
Oltre ai passaruota allargati e allo spoiler anteriore, era un generoso alettone posteriore a rubare l’occhio… mentre, con una cilindrata maggiorata di 3.153 centimetri cubici e una potenza massima di 206 CV, il sei cilindri in linea era il più potente mai utilizzato prima da BMW.
Un’auto affascinante, che quest’anno compie mezzo secolo e, nell’occasione, i vertici BMW hanno deciso produrne una nuova stupefacente edizione, che nasce nella scia dell’idea degli anni settanta: applicare su un’automobile stradale la tecnologia sviluppata per la pista.
Ne verranno messe in vendita soltanto 50 unità, cosa che le conferisce uno status di grande esclusività.


Tutte le sfaccettature della “nuova” 3.0 CSL (l’eleganza dinamica degli esterni, l’abitacolo da sportiva, l’intelligente costruzione leggera, il motore a sei cilindri in linea, il cambio manuale e la trazione posteriore) si basano sui principi tradizionali di BMW M.
Con le sue classiche proporzioni da coupé e un concetto di veicolo tradizionale (motore anteriore e un cambio manuale con trazione posteriore) la BMW 3.0 CSL segue le orme della sua antenata.
I caratteristici elementi di deviazione dell’aria, i passaruota dalla forma possente, l’imponente spoiler posteriore e numerosi altri dettagli sono inconfondibilmente basati sul design della leggendaria coupé degli anni Settanta.
La potenza è ben sottolineata dal basso frontale; al centro si trova la caratteristica griglia BMW con un inserto a forma di reticolo in una struttura a diamante. Insieme alla griglia, due generosi incavi nella grembialatura anteriore ricordano le prese d’aria del modello storico e al contempo assicurano un raffreddamento affidabile dei sistemi di trasmissione e di frenata.
Nella vista laterale, il cofano lungo e il passo ampio conferiscono alla BMW 3.0 CSL un aspetto sportivo e al tempo stesso elegante. I pannelli laterali particolarmente larghi e le ampie fiancate sottolineano l’aspetto dinamico della coupé, con un deflettore d’aria che si estende lungo la linea del tetto.
Anche la vista posteriore della BMW 3.0 CSL è caratterizzata da un’estetica potente e dal design reinterpretato della sua antenata. La caratteristica più evidente è l’alettone; progettato per generare ulteriore deportanza e ottimizzare la trazione sull’asse posteriore, il deflettore d’aria racchiude l’intera sezione posteriore, diventando così un elemento visivo dominante.
Non manca un diffusore in carbonio fortemente pronunciato, che bada a ottimizzare il flusso d’aria nel sottoscocca, mentre i quattro terminali dell’impianto di scarico sono disposti a forma di freccia al centro della grembialatura. Questa coupé presenta componenti in carbonio su quasi tutte le sezioni della carrozzeria ma lo spoiler sul tetto è invece realizzato in plastica rinforzata con fibra di vetro.
I passaruota muscolosi offrono spazio ai cerchi in lega leggera forgiati con design a Y, da 20 pollici sull’asse anteriore e da 21 pollici su quello posteriore. Grazie alla verniciatura color oro nello stile degli anni ’70 e al bloccaggio centrale, rappresentano un punto di forza in termini di design, ereditato direttamente dalle corse. Gli pneumatici sono Michelin; sviluppati esclusivamente per la BMW 3.0 CSL, portano il numero 50 sui fianchi, chiaro riferimento all’anniversario.
Da notare infine che la nuova BMW 3.0 CSL riprende la tradizione delle strisce blu, viola e rosso su sfondo bianco: una novità all’epoca divenuta poi un marchio di fabbrica inconfondibile. I numeri presenti sulle portiere e sul tetto della BMW 3.0 CSL, disegnate nello stile delle auto da corsa di un tempo, creano un ponte tra passato e presente… mentre il numero 50 si riferisce ovviamente all’anniversario.
Cavalli ce ne sono in abbondanza, basti pensare che la BMW 3.0 CSL è dotata del più potente motore a sei cilindri in linea mai utilizzato in un’automobile stradale BMW M.
Anche questa è una tradizione: la “vecchia” 3.0 CSL, con i suoi 206 cavalli, segnò un nuovo record non solo per i modelli a sei cilindri ma per tutte le BMW di serie prodotte fino a quel momento.
Il propulsore della versione odierna (con tecnologia M TwinPower Turbo ulteriormente sviluppata esclusivamente per la BMW 3.0 CSL) è capace di una potenza massima di 560 CV e sviluppa una coppia massima di 550 Nm fino a una erogazione massima di 7.200 giri al minuto.
Anche il cambio tradisce uno stretto legame con il passato; si tratta infatti di un’unità manuale a 6 marce capace di cambiate rapide e precise. Il pomello è un vero gioiello con la sua superficie bianca, su cui spiccano le incisione del diagramma e del numero 50.
Un omaggio alla tecnologia moderna è l’assistenza al cambio, che utilizza un controllo della velocità di connessione per garantire un innesto senza slittamento della frizione dopo la scalata in curva. Può essere attivato o disattivato dal guidatore.
Il differenziale attivo M fa la sua parte e garantisce una dinamica superiore. Collegato al DSC (Dynamic Stability Control) è in grado di regolare il suo effetto bloccante in base alla situazione di guida. Ad esempio, la trazione viene ottimizzata su strade con valori di attrito diversi per le ruote posteriori destra e sinistra. Quando si accelera in uscita dalle curve, il conducente riceve sensazioni evidenti sul potenziale di aderenza delle ruote posteriori e può quindi dosare in modo ottimale l’acceleratore. Con la funzione M Traction Control, il conducente può anche impostare individualmente le soglie di intervento della limitazione dello slittamento delle ruote; a questo scopo sono disponibili dieci livelli e la disattivazione completa del controllo della stabilità di guida è possibile attraverso la modalità M Dynamic.

Va detto che molte delle soluzioni utilizzate nella BMW 3.0 CSL rappresentano la punta di diamante dello sviluppo di BMW M: un assale anteriore a doppio snodo e un assale posteriore a cinque bracci in design specifico M, una sospensione Adaptive M con ammortizzatori a controllo elettronico, lo sterzo elettromeccanico M Servotronic a rapporto variabile e l’impianto frenante carboceramico M con curve caratteristiche regolabili. Sono presenti freni a pinze fisse a sei pistoni e dischi in ceramica di 400×38 millimetri all’anteriore, mentre dietro ci sono pinze fisse a un pistone e dischi in ceramica di 380×28 millimetri.
Anche nell’abitacolo l’uso del carbonio e di altri materiali leggeri sottolinea le caratteristiche da super-sportiva. I sedili anteriori sono full bucket M Carbon mentre dietro, al posto dei sedili, trova posto un vano con due scomparti per caschi. Le superfici dei sedili in Alcantara nero e le cinture di sicurezza M sono abbinate a un volante in Alcantara M, a un rivestimento del tetto color antracite, a superfici in Alcantara nero e carbonio opaco. Le cuciture a contrasto e altri accenti in bianco corrispondono alla verniciatura esterna della CSL, la cui scritta è impressa sia sulle soglie delle porte che sulle superfici dei sedili.
